Corretto livello di umidità in casa – consigli per l’umidificatore

In Nord Italia uno dei problemi maggiori per le abitazioni è l’elevato livello di umidità, che porta a muffe e altri disagi. Qui al Nord invece abbiamo il problema opposto, io ad esempio ho il 20% di umidità, a 23 gradi.

Riconoscere la bassa umidità

Le conseguenze sono abbastanza fastidiose, come la pelle secca che genera prurito e porta a “grattarsi” di continuo, occhi secchi, labbra secche, sensazione continua di sete. Ho provato a cercare in rete qual’è il corretto livello di umidità per un appartamento, ma ho trovato ben poche informazioni, e anche contrastanti, chi diceva dal 20 al 40%, e chi diceva dal 40 al 60%, alcuni anche 80-100% !
Per fortuna conosco una professionista del settore che mi ha detto che secondo le norme UNI, che indicano il clima ideale per una abitazione, consigliano 20-22 gradi col 50% e i vestiti a maniche lunghe.

Soluzione n. 1 – l’evaporatore

Il suo consiglio era di mettere un evaporatore per radiatori come si utilizzava una volta, e che non avevo mai capito perchè esistessero, fino a pochi giorni fa!

Soluzione n. 2 – l’umidificatore ad ultrasuoni

Alla fine, visto che volevo qualcosa che mi risolvesse il problema velocemente e perennemente, ho deciso di acquistare un umidificatore ad ultrasuoni per l’intero appartamento, visto che è indicato fino a 50 metri quadri (molti possono essere utilizzati solo per una stanza, di solito per i bambini). Per un apparecchiatura che possa coprire fino a 50 mq, non spenderei meno di 60/80 euro, il rischio è di acquistare qualcosa di sotto-dimensionato e che poi non servirebbe a nulla. Per stanze da letto invece non credo ci siano grandi esigenze, a parte sicuramente il livello di rumore.

Alcune delle caratteristiche che ho ritenuto importanti, utili per la scelta del giusto umidificatore:

  • visualizzare l’umidità corrente,
  • possibilità di regolare la % di umidità desiderata,
  • due tipi di getto: freddo e caldo,
  • possibilità di scegliere tra due livelli di potenza,
  • che è molto silenzioso (< 30db),
  • può contenere fino a 5 litri di acqua,
  • si ferma automaticamente quando l’acqua è finita,
  • completamente smontabile e facile da pulire (ma non in lavastoviglie),
  • e posso utilizzarlo anche con gli aromi per ambienti.

Posizionare l’umidificatore

Alcune indicazioni, non proprio ovvie ma utili prima di acquistarlo, per il posizionamento:

  • non può essere messo sul pavimento,
  • ideale in zona ventilata,
  • ad una altezza minima di 90 cm,
  • ad almeno 30 cm di distanza dal muro e
  • ad almeno 120 cm dal soffitto,
  • per precauzione non sopra pavimenti o superfici che potrebbero venir rovinate dall’acqua.

Questo in quanto emette un getto di vapore (ben visibile, di circa un metro) che non deve essere ostacolato, altrimenti genererebbe condensa e non sarebbe efficace (oltre che a bagnare la zona).

Riguardo al getto freddo o caldo: non sono un esperto ma da quello che ho capito il getto caldo è migliore in quanto elimina maggiormente i batteri, a discapito di un consumo energetico maggiore. Il consumo energetico è comunque basso, al massimo a 90 watt (a massima potenza e getto caldo).
Il mio umidificatore (un Co/Tech DF-HU28015), dopo circa 3 ore ha innalzato l’umidità dell’appartamento del 10% (dal 27% al 37%). Considerate che ho un open-space cucina-soggiorno di circa 50 mq.
Aggiornamento: ho rotto l’umidificatore pulendolo (acqua sulla scheda madre). Poi – poiché ho assolutamente bisogno di un umidificatore – ne ho acquistato uno più potente, leggi la mia recensione su l’umidificatore Stadler Form Eva.

Spero di esservi stato utile per un acquisto più efficace e consapevole!

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *