Mia nipote, che studia in Italia, mi ha chiesto – per un compito a scuola sulla città di Oslo – se potevo scrivere un po’ sulla mia esperienza personale. Ho pensato potrebbe risultare utile anche ad altri, allora lo riporto qui.
NB. Ho cercato di focalizzarmi sulo sugli aspetti positivi, perchè ogni Paese ha anche quelli negativi 🙂
Nel 2016 mi sono trasferito con la mia famiglia a Oslo, Norvegia, dove le figure professionali come la mia, sviluppatore software, sono molto richieste e apprezzate.
Lo scopo del trasferimento era acquisire una stabilità economica e sociale, sia per me che per la mia compagna e sua figlia, che in Italia non era più possibile avere.Ci sono molti aspetti che abbiamo apprezzato in Norvegia.
Ad esempio i bambini sono molto tutelati (direttamente dalla costituzione): il 17 di maggio – giorno in cui si festeggia la costituzione norvegese – tutti i bambini si riuniscono in una parata (barnetog) e vengono festeggiati. Ad Oslo il Re, dal suo terrazzo, saluta tutti i bambini.
https://www.klartale.no/norge/barnetoget-i-oslo-er-avlyst-1.1699675Le scuole sono gratuite, nessuna tassa di iscrizione, libri gratuiti e alle superiori ti viene anche dato in comodato gratuito un portatile. Tutti hanno diritto ad una formazione scolastica di base, fino alla laurea.
Nonostante l’economia norvegese sia molto dipendente dal petrolio, i norvegesi sono molto sensibili sulla natura. Oslo è anche stata insignita del premio “Capitale Europea più verde nel 2019”
https://www.miljohovedstaden.no/englishGrazie ai proventi dall’estrazione del petrolio, che in Norvegia a differenza dell’Italia sono in mano allo stato, lo stato norvegese ha creato il più grande fondo di investimento del mondo, dal valore di 10.000 miliardi di euro. Questi soldi vengono utilizzati per garantire uno dei migliori welfare del mondo.
https://www.nbim.no/La corruzione è un fenomeno quasi inesistente e non accettata dalla società. A scuola, ad esempio, non è accettato “copiare”, e puoi essere espulso (o vederti annullare un esame con bando per 6 mesi) per molto poco.
In Norvegia ci sono 3 lingue ufficiali:
1- bokmål (si legge “bookmol”): “il norvegese dei libri”, lingua di fatto, parlato dalla popolazione durante l’occupazione danese e svedese, lingua principale di Oslo,
2- nynorsk (si legge “ninorsch”): “il nuovo norvegese”, lingua creata a tavolino per tagliare con il passato dell’occupazione danese-svedese, creata raccogliendo i termini distintivi dei dialetti norvegesi, lingua principale della costa occidentale (Bergen, Stavanger)
3- il sami (parlato principalmente dal popolo sami), etnia che adesso viene tutelata dopo i tentativi di “occidentalizzazione” degli anni ’50, periodo buio della “democrazia” norvegese. Dal 1993 i sami festeggiano il loro “compleanno” il 6 febbraio.
http://www.norwaypost.no/index.php/culture/28077-sami-national-day-celebratedNelle scuole si studiano entrambe le lingue fino alle medie, dalle superiori poi ci si specializza solo su una a scelta.
Inoltre i moltissimi dialetti sono visti come una ricchezza culturale, a differenza dell’Italia dove purtroppo sono visti come indice di un basso livello culturale, e ognuno è orgoglioso di parlare il proprio. Questo comporta per noi stranieri molte difficoltà nell’imparare la lingua e a integrarsi nella società. Per fortuna sono molto tolleranti verso gli stranieri, e apprezzano lo sforzo di imparare la loro lingua.In Norvegia comunque la maggiornaza della popolazione ha una alta padronanza dell’Inglese, parlato fluentemente anche dai bambini. Questo è anche molto utile per i turisti e nell’ambito professionale, che semplifica l’introduzione di un alto numero di stranieri (come me). Io personalmente ho lavorato con persone provenienti da: Norvegia, Svezia, Danimarca, Russia, Vietnam, India, Pachistan, Polonia, Serbia, Marocco, Iran, Bielorussia, e altri.
La mia esperienza è molto positiva, in quanto – tra le molte cose – in ambito professionale vengo altamente rispettato, ho un ottimo stipendio, orari flessibili, formazione gratuita costante, e caffè gratis in ufficio 🙂 Ah, in ufficio è normale vedere bambini: ebbene si, in caso di necessità (ad esempio l’asilo è chiuso per festività) è possibile portarsi i bambini in ufficio (ma anche in cassa al supermercato!) in modo tale da non creargli disagio.
In estate è possibile fare hiking sulle montagne circondanti Oslo, ma anche fare il bagno sul fiordo, oppure prendere un traghetto e fare un picnic su una delle isole vicine.
Il tutto con i mezzi pubblici: l’abbonamento mensile comprende i bus, treni, tram e traghetti della zona di Oslo!
La macchina qui non è indispensabile, e anzi la politica del governo/comune è di cercare di proibire l’accesso alle macchine a benzina o diesel in un prossimo futuro.
Per questo le macchine elettriche sono molto diffuse, grazie anche a un costo dell’elettricità bassissimo rispetto all’Italia. Ad esempio in Norvegia l’uso domestico del gas è proibito, e usiamo piastre elettriche (a induzione).Che dire poi dell’acqua? grazie al grande rispetto dei Norvegesi verso la natura, abbiamo una acqua praticamente pura dal rubinetto.
Una curiosità scientifica: qui è possibile spegnere un incendio dovuto a corto circuito con l’acqua (che è un isolante), cosa invece non possibile in Italia (a causa dei metalli conduttori preenti nell’acqua, che peggiorerebbero la situazione).Come ci possiamo lamentare visto che il tenore di vita in Norvegia è molto alto, e l’indice di felicità è tra i più alti del mondo? (nel 2020 5a posizione, Italia 30a)
https://worldhappiness.report/news/its-a-three-peat-finland-keeps-top-spot-as-happiest-country-in-world/
https://worldhappiness.report/ed/2020/social-environments-for-world-happiness/Spero di essere stato utile a fare conoscere meglio questa città, ma anche a sensibilizzare sul fatto che tutti noi un giorno potremmo essere stranieri, come il Re Harald V di Norvegia (anche lui straniero) ha detto in un suo discorso pubblico il 1. settembre 2016, divenuto subito virale:
https://www.youtube.com/watch?v=YQtLxYde-rw
https://www.royalcourt.no/tale.html?tid=137662&sek=28409&scope=27248“I norvegesi provengono dalla Norvegia settentrionale, dalla Norvegia centrale, dalla Norvegia meridionale e da tutte le altre regioni. I norvegesi sono immigrati da Afghanistan, Pakistan e Polonia, da Svezia, Somalia e Siria. I miei nonni sono venuti qui dalla Danimarca e dall’Inghilterra 110 anni fa.
Non è sempre facile dire da dove veniamo, di che nazionalità siamo. La casa è dove si trova il nostro cuore e questo non può essere sempre confinato all’interno dei confini nazionali.
I norvegesi sono giovani e anziani, alti e bassi, normodotati e su sedia a rotelle. Sempre più persone hanno più di 100 anni. I norvegesi sono ricchi, poveri e di mezzo. I norvegesi amano il calcio e la pallamano, l’alpinismo e la vela, mentre altri preferiscono oziare sul divano.
Alcuni sono sicuri di sé, mentre altri faticano a credere di essere abbastanza bravi così come sono.
I norvegesi lavorano nei negozi, negli ospedali, sulle piattaforme offshore. I norvegesi lavorano per tenerci al sicuro, per mantenere il nostro paese libero dall’inquinamento e per trovare nuove soluzioni per un futuro verde. I norvegesi coltivano la terra e pescano. I norvegesi fanno ricerca e insegnano.
I norvegesi sono giovani entusiasti e vecchi saggi. I norvegesi sono single, divorziati, famiglie con bambini e vecchie coppie sposate. I norvegesi sono ragazze che amano ragazze, ragazzi che amano ragazzi e ragazze e ragazzi che si amano.
I norvegesi credono in Dio, Allah, l’Universo e niente.
Norvegesi come Grieg e Kygo, gli Hellbillies e Kari Bremnes.
In altre parole: la Norvegia sei tu.
La Norvegia siamo noi.
Quando cantiamo “Ja, vi elsker dette landet” (“Sì, amiamo questo paese”), dobbiamo ricordare che cantiamo anche l’uno dell’altro. Perché siamo questo paese. Quindi, il nostro inno nazionale è anche una dichiarazione d’amore per il popolo norvegese.
La mia più grande speranza per la Norvegia è che saremo in grado di prenderci cura l’uno dell’altro.
Che continueremo a costruire questo paese – su una base di fiducia, amicizia e generosità di spirito.”